
Oh, torniamo a parlare finalmente di qualcosa di serio. La soggettività musicale! Quante volte avete acceso l'ipod, premuto il tasto shuffle e guardacaso la canzone parlava proprio della vostra situazione? Magari una canzone che parlasse di un amore non corrisposto, una canzone per chi non c'è più, insomma sembra proprio che sul vostro czzo di iPod ci fosse la canzone giusta per ogni tragedia!
Ma la cosa non è sempre casuale. Quando siamo immersi in qualcosa che sta scuotendo la nostra vita, gettarsi con le orecchie tappate dalle cuffie sul letto e ascoltare un po' di musica è un po' comune. E a volte proprio questo immedesimarsi ci fa trarre una conclusione diversa per ogni situazione.
Vi faccio un esempio: tre o quattro mesi fa, ascolto questa canzone,e parlava proprio sputatamente della mia situazione, ovvero di qualcuno che tenta disperatamente di ottenere amore da qualcuno che invece non fa altro che ferire.Tre mesi dopo la riascolto,e ploppete, nuova interpretazione in base alla situazione. Arrivato al quarto mese, ho un parto prematuro, baideuei comprendo quello che è il cazzo di senso vero e voluto dall'autore di questa fottuta canzone!Ovvero... storia di un drogato che stupra una che in realtà ama. Poker Face gigante.
Per questo, sono un po' giunto alla conclusione che l'interpretazione a volte è soggettiva, a volte è oggettiva.Basti pensare a una canzone commerciale che parla d'amore. Tutti ci si immedesimano. Mentre una canzone che magari vuole trattare di una certa problematica invece farà immedesimare pochi.
In poche parole, la soggettività di una canzone, la sceglie l'autore. O la casa discografica che vuole fare tanti bling bling. Traete le vostre conclusione miei prodi!
Novecento
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